TV on line a dolori [Italian]

(Originariamente inviato al Forum del TG3)

Leggo dal sito del TG3, riquadro col "Focus":

è una svolta. L’ha decisa il management della BBC (British Broadcasting Corporation). Digitalizzare la Tv è la parola d’ordine del network pubblico più potente del mondo. Notiziari, film, sceneggiati, quiz, intattenimento si trasferiranno sul web.

Infatti. Vivo in Inghilterra e guardare un TG su http://www.bbc.co.uk è facile quasi quanto usare il telecomando del televisore (per non parlare dei contenuti: è quasi una settimana che quasi non vedo politici, perché nei paesi civili, se i politicanti non hanno altro da dire che non siano le solite banalità e bugie, i media se ne infischiano).

 

Cerco di mantenermi informato anche sull’Italia, ovviamente via Internet. Cerco, perché usare i siti della RAI e quelli di Mediaset, e in parte anche quello di La7, mi fa venire l’ulcera.
 
Nella maggior parte dei casi si tratta di siti progettati per funzionare solo con Windows e con Internet Explorer, cosa che, nel 2008, è da tecnici incompetenti ed arretrati, per non parlare del servilismo della televisione pubblica verso il colosso del software chiuso, pluri-condannato dalla Comunità Europea per abuso di posizione dominante.
 
Oltre a questo, la maggior parte dei siti di televisioni italiane che mettono a disposizione dei video, sono inutilmente pesanti, pieni di Flash ed effetti speciali, sotto ai quali c’è la triste realtà di server lentissimi, video che si piantano e non si possono far ripartire da dove si erano interrotti, motori di ricerca che trovano centinaia di documenti, tranne quelli che ti servono.
 
Ad esempio, la RAI ha recentemente introdotto il sito www.rai.tv e sembra che stia migrando la maggior pare dei siti verso quella piattaforma. Il ché è una iattura, perché i video di tale sito pretendono di girare dentro una finestra di mirabolanti bottoni, ma il più delle volte si piantano. E pensare che per ovviare alla cosa basterebbe mettere da qualche parte un semplice link, tipo: "riproduci su player esterno", e non dovrei più seguire la penosa procedura consistente nel mostrare il sorgente della pagina, beccare il link, passarlo ad un URL decoder, estrarre qualcosa tipo mms://www^rai^tv/video^mms, sostituire "^" con "." (ma perché?! Che ha di tanto speciale per aver bisogno di questa specie di escaping fatto male?!) e alla fine finalmente, forse, se oggi il server non è troppo carico, funziona.
 
Le cose non vanno meglio sulle private. I video del TG5 fanno schizzare il consumo di CPU, la ventola comincia a decollare e ti devi vedere, si fa per dire, un TG che lampeggia fastidiosamente, in mezzo ad una pagina di calendari delle veline e ragazzi del Grande Fratello.
 
L’Italia, si sa, è un paese sottosviluppato, dove si ricavano i soldi per interrompere uno sciopero di autotrasportatori, tagliandoli ai fondi per la Ricerca. Ma possibile che anche in queste cose così semplici si debba confermare così tanta pochezza? Che si debbano sprecare soldi pubblici per far sviluppare siti e servizi on line così schifosi? Quanto ci vuole a mettere qualche link, fare i video che si possono interrompere e far scorrere in avanti o indietro, senza dover prima passare mezzora a scaricarli?
 
Ho scritto alla RAI queste cose, ormai una decina di volte, senza che si fossero mai degnati di rispondere nulla. Magari adesso qualcuno ha interesse a leggerle su un forum pubblico. E pensare che pretendono che si paghi la gabella del canone persino nel caso si possegga soltanto un PC. La TV licence Inglese costa anche di più, ma fate un po’ un giro su http://www.bbc.co.uk/iplayer/ per avere un’idea di quello che forniscono in cambio, anche su Internet.
 
A proposito: per oggi niente TG3, non riesco a scaricarlo, non c’è vento a favore, i piccioni che fanno capo al router RAI non riescono a trasportare pacchetti.

 

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