Per quanto faccia sempre piacere vedere i fascisti contrastati in qualunque modo e per qualunque ragione, non mi rallegro affatto che Lorsignori Facebook si sveglino oggi, dopo la strage in Nuova Zelanda e avendo abbondantemente superato la soglia dell’indecenza, e si decidano a buttar fuori dal loro social network la feccia di Casa Pound e camerati vari.
Oggi tocca a loro, ma a me è già toccato: ripetute sospensioni, fino a trenta giorni, soprattutto per aver attaccato i fasci e aver provocato le loro reazioni improntate allo squadrismo digitale, ovvero l’organizzarsi per segnalarti in massa e ottenere la sospensione dell’account, in automatico, senza nemmeno la mediazione di esseri umani che mostrino di avere un paio di neuroni funzionanti.
Quindi, c’è poco da stare allegri, perché il punto vero è che la libertà di espressione è sempre più nelle mani dei nuovi padroni del vapore (digitale) e della loro fame di profitti, tanto feroce, quanto del tutto indifferente all’orientamento politico, alle idee delle persone, alle persone. Il punto vero è che, di fatto, sono sempre più loro, e non la legge decisa per via democratica, a decidere chi ha voce pubblica e chi no, senza che la politica o la maggior parte delle persone/utenti si siano nemmeno resi conto del pericolo che questo rappresenta per i nostri diritti e la nostra libertà.
Il punto vero è che stanno condizionando le nostre vite ai loro interessi, e spesso non hanno nemmeno bisogno di censure esplicite, perché gli bastano gli algoritmi, colpirti automaticamente col ranking basso, escluderti dalle bacheche degli altri, sbatterti fuori in base a parole chiave intercettate da un bot, che così ovviamente prende decisioni ridicole, ma funzionali alla macchina per fare i soldi, quindi nientaffatto ridicole.
Il punto vero è che, per quanto Casa Pound e fascio-buffoni vari facciano schifo e siano da reprimere, è la legge esercitata in nome del popolo che dovrebbe farlo. Se invece la repressione dell’intolleranza e della violenza politica è delegata agli interessi di Mister Zuckerberg, fanno molta più paura queste nuove forme di fascismo, tutte perfettamente legali e, più che tollerate, delle quali si ignora l’esistenza e il potenziale devastante.