Penso di essere di Sinistra fin da prima che nascessi. Ma certe volte mi viene il dubbio di essermi sempre sbagliato, che uso questa parola in modo molto diverso da quello in cui la usano molti altri.
Cosa dovrebbe volere chi è di Sinistra? Un mondo dove lo Stato decide come deve funzionare l’economia, cosa e quanto produrre, quanto poco possono consumare gratuitamente tutti tutto e solo quello che passa lo Stato?
Originariamente postato sul forum dell’Unità, che non esiste più da tempo (in area PD, forum, discussioni, partecipazione vera e non ammaestrata non sembrano molto popolari…).
Von Meckel ha scritto:
Questi faranno così: prima abbassano i prezzi delle prestazioni; poi, eliminano gli ordini professionali (se gli stranieri possono entrare senza aderire agli ordini professionali locali, questi non hanno più senso); poi tolgono valore legale ai titoli di studio (stesso discorso di sopra) e per finire, ci ammollano la Bolkenstein nella sua versione originale e massima. Il tutto, facendo leva sul risentimento delle masse contro i dentisti e i notai milionari. Risultato: magari pagheremo meno il dentista, però ci avranno fregato il servizio sanitario nazionale e l’istruzione pubblica; e non avremo più un ceto medio a base nazionale (forse non avremo più una nazione). Un affarone, no?
Penso di essere di Sinistra fin da prima che nascessi. Ma certe volte mi viene il dubbio di essermi sempre sbagliato, che uso questa parola in modo molto diverso da quello in cui la usano molti altri.
Cosa dovrebbe volere chi è di Sinistra? Un mondo dove lo Stato decide come deve funzionare l’economia, cosa e quanto produrre, quanto poco possono consumare gratuitamente tutti tutto e solo quello che passa lo Stato?
E se a far funzionare le cose così c’è qualche problemino, e in molti non lo considerano esattamente il migliore dei mondi possibili, come qualche annetto di storia ci ha forse vagamente dimostrato, cosa rimane da fare in subordinata?
Proteggere tutto, invocare lo Stato giusto e saggio, che sa quali debbono essere i prezzi giusti, sa governare i mercati tenerli in armonia e sa dare lavoro senza che nessuno rischi, scommettendo sulla competitività di una merce e dandosi da fare per competere liberamente con altri e venderla? Come se il lavoro si creasse da solo, per magia, senza che, appunto, qualcuno si assuma questi rischi e giochi la partita del mercato?
La possibilità per tutti i cittadini di pagare una corsa media in taxi 7 euro (la media che pago quando sono all’estero) invece che 20 (la media che pago a Milano), ha a che fare con gli interessi generali o no? Liberalizzare le licenze per i taxi, far entrare nel mercato chi attualmete è disoccupato, è fare politica per il lavoro e l’occupazione o no? Quanto è di Sinistra difendere una minoranza di privilegiati che, col meccanismo corporativo e feudale delle licenze, monopolizza un mercato, impedisce ad altri di entrarvi e di offrire un servizio più competitivo, spenna bellamente una minoranza di consumatori che se lo possono permettere e ne tiene fuori molti altri che ne avrebbero bisogno?
Certamente non è di Sinistra inseguire le destre sulla strada del Dio Liberalismo, che affida al mercato persino la Sanità e l’acqua. Ma mi pare proprio che a Sinistra negli ultimi anni, proprio su parole come mercato e liberalismo, non si sia fatta abbastanza chiarezza. Se si pensa ancora che il mondo è giusto solo se è regolato dai piani quinquennali, allora tale chiarezza non è necessaria. In caso contrario occorrerebbe dirsi qualche cosa. Per esempio che nel mercato brutto sporco e cattivo, fatte le debite eccezioni, come scuola e sanità, di solito è meglio che ci sia quanta più concorrenza possibile, che lo Stato si limiti a regolare le distorsioni di un libero scambio che, se è fatto di libera offerta e di consumo consapevole e libero, produce le migliori merci al minor prezzo, col risultato che tutti ci guadagnano.
Per contro, difendere i privilegi, gli ordini professionali, il medioevo che sta contribuendo a mandare questo paese in malora, mi sembra che sia qualcosa che si potrebbe lasciare ad una destra fanfarona, che quando c’è da speculare e sfruttare si sciaqua la bocca col liberalismo, e quando c’è da fare gli interessi generali non riesce ad avere autonomia dai privilegiati che la votano.