Fate un favore ai Vostri ragazzi, non offrite una cattedra a Vannoni [Italian]

Cambridge (UK), 19/11/2013

A: Preside del liceo ‘Mattioli’ di Vasto, rappresentanti dei genitori, studenti, a chiunque vorrà leggere questa lettera aperta

Oggetto: Fate un favore ai Vostri ragazzi, non offrite una cattedra a Vannoni

Gentili Signori,

chi vi scrive (di getto) non è nessuno. Solo un anonimo cittadino, che cerca di informarsi su come va il mondo e, in questo mondo, di viverci, pensando anche agli altri e non esclusivamente pensando agli affari propri. Sono anche uno sviluppatore software, lavoro e conduco ricerca applicata nel campo della bioinformatica, che si occupa di far avanzare la biologia e la medicina con i computer. Deve essere per questo mio lavoro che mi ha molto colpito la notizia [1] che il vostro liceo sta per ospitare una conferenza del dottor Davide Vannoni, esperto in psicologia e comunicazione, recentemente assurto alla ribalta della cronaca, grazie ad una incredibile battaglia mediatica, capitanata dalla trasmissione ‘Le Iene’ e chissà da quanti altri dietro le quinte, che si sono assunti la responsabilità di porre la salute delle persone sotto i riflettori e trasformarla in una questione di tifoseria.

Circa il dottor Vannoni e il suo cosiddetto metodo Stamina, vorrei brevemente ricordarvi quanto segue (tutti elementi ricavabili da [2-3]).

Vannoni non ha ancora adeguatamente descritto, né alla comunità scientifica, né al pubblico, in cosa consista in dettaglio il suo metodo Stamina. Questo è un requisito essenziale per poter valutare l’efficacia e la sicurezza di una terapia. Quel poco che conosciamo di tale metodo, è, dal punto di vista teorico, inconsistente con l’evidenza scientifica già nota in materia. Per esempio, non è per niente chiaro come delle cellule staminali, iniettate nel braccio, possano superare la barriera emato-encefalica e raggiungere il cervello, l’organo che queste dovrebbero curare.

– Vannoni ha tentato di mettere in pratica le sue teorie e il suo famoso metodo con metodi molto discutibili sia sul piano etico, che normativo, tanto è vero che è stato indagato e bloccato dalla Procura di Torino.

– Per questi e altri motivi, sarebbe stato ragionevole non permettere che questo signore praticasse su dei pazienti e mettesse in gioco delle vite umane, per non parlare dei soldi, del tempo, delle energie e della reputazione che organi pubblici hanno sprecato in questa vicenda, sottraendo queste preziose e scarse risorse alle migliaia di ricercatori che ogni giorno cercano con serietà delle cure alle gravi malattie di cui si parla, senza il favore (anzi…) del pubblico o delle Iene. Ciononostante, non solo il metodo Stamina è stato sperimentato in prestigiose strutture pubbliche, ma è stata pervicacemente negata la possibilità di conoscere i risultati di tale sperimentazione, di farne un’analisi seria ed obbiettiva, al di là dei miracolosi casi di guarigione presentati in televisione.

– Ad oggi, quindi, non esiste nessuna evidenza, né pratica né teorica che il metodo Stamina sia scientificamente degno di essere preso in considerazione.

Per le ragioni di cui sopra, invito il preside della vostra scuola a impedire che l’incontro in oggetto si tenga nella vostra sede, revocandone l’autorizzazione. Non si tratta di impedire la libertà di pensiero o di espressione, che, soprattutto per i più giovani, sono tra i valori più preziosi da imparare nella vita, tantomeno la libertà di ricerca, oggi sempre più messa a rischio dalle politiche di austerity, da un mondo sempre più appiattito su logiche ultra-liberiste, ma anche da un’ostilità crescente, da parte di un’opinione pubblica sempre più disinformata, per non parlare della classe dirigente che questa esprime.

Il problema è che non tutte le opinioni hanno lo stesso valore, soprattutto in campo scientifico. Non è tollerabile che una scuola della Repubblica offra una cattedra a quello che appare, più che come un luminare della medicina, un mago del marketing, abilissimo a coltivare le conoscenze giuste, sia nel campo della comunicazione, che in quello istituzionale. Come non è tollerabile che persino una scuola ignori il parere di una sfilza di esperti, incluso l’ufficio brevetti Americano, che ha negato l’accettabilità del brevetto presentato da Vanoni sulla sua miracolosa terapia, o la autorevolissima rivista scientifca Nature, cha ha illustrato un vero e proprio plagio contenuto in quella richiesta [4].

Infine, per chi lavora in ambito accademico, è molto avvilente constatare che persino una scuola sembra dare credito ad una sconcertante narrativa che, al tempo di Internet, sembra sempre più popolare: da una parte i Vannoni, gli eroici prometei che rubano il fuoco del sapere alla scienza marcia, curando malati gravissimi con le loro terapie sconosciute e miracolistiche. Dall’altra, appunto, la scienza ‘ufficiale’, ricchi e potenti sacerdoti nella torre d’avorio, che brandiscono numeri e cavilli, per non si sa quale volontà di impedire che si salvino delle vite umane.

Vorrei dirvi che personalmente ho esperienza diretta del fatto che le cose non stanno così. La comunità scientifica è piena di difetti e storture [5], ma è sostanzialmente sana, molto più sana di tante altre comunità del villaggio globale, in cui un servizio delle Iene conta più di tomi di letteratura peer-reviewed. Chi fa ricerca scientifica, analizza i presunti progressi scientifici con molto rigore, non per inutile pedanteria o chissà quale sporco interesse, ma perché sa che questo è l’unico metodo che permette di giungere ad una loro corretta validazione e, se si tratta del campo biomedico, l’unico modo in cui evitare rischi, anche gravi, a degli esseri umani, incluso quello di essere presi in giro, truffati, umiliati e trattati inconsapevolmente come cavie o, peggio, veicoli di una campagna commerciale, orchestrata da personaggi senza scrupoli. Senza considerare che il lavoro di ricercatore, lontano dal rendere dei ricchi e cinici privilegiati, è spesso condotto per molti anni nel più ampio precariato, con contratti di breve durata, stipendi tutt’altro che lauti, in un ambiente che è, giustamente, estremamente competitivo, impegnativo e richiede sacrifici che la passione porta a compiere, molto più dello scarso denaro a disposizione [6].

Per tutte queste ragioni, vi invito ad impedire che la vostra scuola presti il fianco al dottor Vannoni e alla campagna mediatica che lui, o altri, hanno orchestrato in questi mesi. Se i vostri ragazzi sono interessati alla ricerca sulle cellule staminali, vi invito ad organizzare eventi con esperti autentici in questo campo. Su argomenti correlati dei quali ho competenza, quali la bioinformatica e la pratica scientifica, mi rendo disponibile personalmente.

Soprattutto, vi invito a considerare la serietà che temi molto delicati, come la salute e l’educazione dei ragazzi, rivestono, nonché la responsabilità che è richiesta a chi ha il ruolo di educatore.
 

Cordiali Saluti,

Marco Brandizi
Senior Software Engineer presso European Bioinformatics Institute, Cambridge (UK). Le opinioni qui espresse sono a titolo del tutto personale.

 

 

Referenze

[1] http://www.zonalocale.it/2013/11/18/staminali-il-professor-vannoni-a-vasto-incontra-gli-studenti/7438

[2] http://www.valigiablu.it/il-post-definitivo-sul-metodo-stamina/

[3] http://www.filopoe.it/2013/08/ep-3-cronaca-staminale-dal-bel-paese-dettaglio-di-una-vicenda-mediatica/

[4] http://www.nature.com/news/italian-stem-cell-trial-based-on-flawed-data-1.13329

[5] http://www.economist.com/news/leaders/21588069-scientific-research-has-changed-world-now-it-needs-change-itself-how-science-goes-wrong

[6] http://www.economist.com/economist-asks/doing_phd_waste_time
 

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