Prendi la necessità di dover acquistare un comune elettrodomestico, tipo una macchina per il caffè. Due negozi di zona, non negozietti, negozi di note catene: prezzi dai…
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E così, di ritorno dalle ferie, con l’urgenza di sbollire il sequestro del melone dell’orto ai controlli aeroportuali, pure io sono caduto nella tentazione di scrivere del rito post-mezzadro agostano, le pummadò!
Lo riporto qui, forr dhe recordd, dopo averlo proposto ai debossciati del gruppo Facebook “Degrado Postmezzadrile”.
Scusate, ma quale casa nostra?! Io, come qualche altro milione di italiani, da ‘casa nostra’ sono stato spinto a fuggire, e non ho molte speranze di tornarci, a ‘casa nostra’. Casa nostra, quale? Quella nella quale gli inquilini rubano 150 miliardi di euro l’anno dalla cassa comune, sotto forma di evasione fiscale? Oppure quella in cui si costruisce sul greto dei fiumi e si getta la monnezza in giro per i campi, fottendosene della legge e degli altri padroni a casa nostra, attendendo l’ennesimo condono che sarà l’ultimo, e facendo i piagnoni alla piove-governo-ladro, quando si scopre che, pensa un po’, se diluvia, il fiume ti allaga casa, e non glie ne frega niente di te che vuoi fare il padrone scellerato a casa tua. Oppure, padroni di educare i figli con le peggio cose da strapaese, mandandoli a scuola con la carta da cesso nello zaino, insegnandogli la tradizione del presepe, mentre si nega il pranzo ai figli di chi non riesce a pagare la quota mensa? E poi, Rozzano casa nostra?! Ma se di Rozzano non è mai fregato una mazza a nessuno, e quando dici Rozzano, magari parlando degli eroi che da quelle parti si occupano del sociale e fanno volontariato, ai più vengono in mente solo i casermoni, i quartieri dormitorio, dove vivono gli sfigati, porta a porta con mafiosi e terroni.
Presepi crociati, riassunto delle puntate precedenti [Italian]Read More »
D’accordo, d'accordo, è ideologia, è roba vecchia, di gente che, come ricorda Riccardo Luna, si vantava di non usare il cellulare. Vogliamo fare una lettura ‘moderna’ del mito dell’iPhone? Uno compra questo gingillo da 7-800 euro e poi è la casa madre che decide cosa ci può fare o non fare. E’ il modello dell’AppStore. Io negli anni 90, quando Renzi metteva da parte i gettoni della Ruota della Fortuna, leggevo cose come The Cathedral and the Bazaar, o la rivista della Shake edizioni. Erano letture molto appassionanti, perché la Sinistra entrava dentro la rivoluzione digitale, mettendo in discussione i monopoli, la distribuzione della e l’accesso alla proprietà intellettuale, la libertà di usare la tecnologia, senza esserne usati.
Due o tre cose che so dell’iPhone (e Renzi probabilmente no) [Italian]Read More »
I haven’t had much time recently to update this personal web site, I realise it seems abandoned. Well, the good news is that what I’ve been busy with is cool! 🙂 For instance, end of March, I enjoyed working with my Italian friends from the Spaghetti Open Data Group, to deliver a 1-day tutorial […]
Cambridge (UK), 19/11/2013
A: Preside del liceo 'Mattioli' di Vasto, rappresentanti dei genitori, studenti, a chiunque vorrà leggere questa lettera aperta
Oggetto: Fate un favore ai Vostri ragazzi, non offrite una cattedra a Vannoni
Gentili Signori,
chi vi scrive (di getto) non è nessuno. Solo un anonimo cittadino, che cerca di informarsi su come va il mondo e, in questo mondo, di viverci, pensando anche agli altri e non esclusivamente pensando agli affari propri. Sono anche uno sviluppatore software, lavoro e conduco ricerca applicata nel campo della bioinformatica, che si occupa di far avanzare la biologia e la medicina con i computer. Deve essere per questo mio lavoro che mi ha molto colpito la notizia [1] che il vostro liceo sta per ospitare una conferenza del dottor Davide Vannoni, esperto in psicologia e comunicazione, recentemente assurto alla ribalta della cronaca, grazie ad una incredibile battaglia mediatica, capitanata dalla trasmissione 'Le Iene' e chissà da quanti altri dietro le quinte, che si sono assunti la responsabilità di porre la salute delle persone sotto i riflettori e trasformarla in una questione di tifoseria.
Fate un favore ai Vostri ragazzi, non offrite una cattedra a Vannoni [Italian]Read More »
…comunque c’è un noi è c’è un loro. E non è facile capire che chi siano esattamente noi e chi siano loro dipende dalla parte in cui ci si trova. Non è facile capire che per capire meglio bisogna fare lo sforzo di mettersi dall’altra parte. Non è facile capire che fare lo sforzo di capirsi conviene a tutti, può rendere migliore la vita di tutti. Non è facile rendersi conto che la storia del mondo, soprattutto dell’Europa, è in gran parte storia di migrazioni, le quali, al di là di inevitabili problemi, hanno prodotto evoluzione e progresso immensi. Non è facile ricordarsi che le migrazioni sono forze inarrestabili, che sono parte della nostra vita, a prescindere da come si sceglie di affrontarle, se assecondando le paure e l’ignoranza, oppure sforzandosi di capire e di mettersi nei panni degli altri…
Finché ci sono ancora, godiamoci gli scampoli di informazione degna del nome. Che fa riflettere sul come la vicenda del terremoto in Abruzzo sia la metafora del sisma infinito che devasta un paese intero. Che fa riflettere su come si potrebbe risorgere dalle macerie, se solo ci si svegliasse.